Nella piazza principale di Voghera si trova il Duomo della città, consacrato a San Lorenzo martire e con una storia che affonda le sue radici nell’Alto Medioevo, profondamente legata a Pavia e ai Longobardi. I primi cenni storici riguardanti la chiesa risalgono al 915, quando il re d’Italia Berengario I emise un privilegio di conferma a favore della pieve di Voghera e della sua chiesa parrocchiale, che allora era a pianta rettangolare, con tre navate inframmezzate da una serie di pilastri e semi colonne addossare le una alle altre, oltre a quattro cappelline ai lati dell’abside. Verso la fine del Cinquecento, essendo ormai la vecchia chiesa troppo piccola, il vescovo prese la decisione di farla riedificare in una forma molto più sontuosa seguendo i dettami del Concilio di Trento. Fu così che la prima pietra della nuova chiesa venne posta il 31 maggio del 1606 alla presenza dell’arciprete Francesco Ricci. Anche se il cantiere del Duomo terminò ufficialmente nel 1613, i lavori continuarono per quasi tutto il Seicento e si protrassero fino al 1881, quando l’architetto Carlo Maciachini progettò la facciata definitiva. Tra il 1906 e il 1912 l’arciprete Giovanni Biscaldi si impegnò in una serie di lavori per il consolidamento e il restauro della chiesa, poi completati verso il 1964 dal nuovo arciprete Edoardo Boveri con la zoccolatura in marmo delle pareti della chiesa e un nuovo pavimento dell’altare maggiore. Oggi il duomo si presenta a pianta centrale, con tre navate, mentre al centro si innalza una grandiosa cupola, nascosta al di fuori da un tiburio ottagonale, sorretta da quattro piloni, che ospitano ciascuno una nicchia contenenti le statue degli Evangelisti, con alla base l’aquila romana in campo d’oro con le sbarre rosse, considerata da sempre il simbolo di Voghera. La facciata è decorata con un finestrone a trifora al di sopra dell’ingresso principale, che è chiuso da un timpano triangolare. duomo voghera 2All’interno della chiesa, divisa in quattro campate maggiori con volta a crociera impostata con degli archi minori a metà dei piloni, troviamo un presbiterio che è delimitato con una balaustra in marmo, mentre dietro l’altare maggiore troviamo il coro circolare con degli scranni lignei. In ognuna delle navate laterali, vi sono degli altari consacrati rispettivamente a Sant’Antonio Abate, alla Visitazione di Maria a Elisabetta, al Crocifisso, a Santa Caterina da Siena, alla Madonna del Soccorso e a San Michele Arcangelo. Nell’Ottocento venne creata, a causa dell’aggiunta della facciata, una nuova campata con due cappelle consacrate a Maria Bambina e alla Madonna Immacolata, oltre a un nuovo fonte battesimale. Le arcate di collegamento tra campate maggiori e minori ospitano una serie di confessionali in noce, ideati tra il Settecento e l’Ottocento, mentre tra le lesene dei pilastri centrali vi sono quattro edicole dal taglio neogotico con pianta semiottagonale, che ospitano le statue di Maria Santissima col bambino, Sant’Antonio di Padova, San Giuseppe e San Luigi.
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